Pacifico Marcello

 

MARCELLO PACIFICO

 
Nato a Palermo il 28 aprile 1977, fin dalla giovane età rimane affascinato dalla lettura dei classici internazionali (Leopardi, D’Annunzio, Wilde, Hesse, Baudelaire, Flaubert, Goethe) che lo stimolano a comporre diversi componimenti scaricando sulla carta le inquetudini e le passioni dell’adoloscenza, quasi in un’intimistico dialogo con un rassicurante diario.
 
Nell’anno 1995 giunge il prestigioso premio internazionale per giovani poeti e romanzieri della casa editrice ‘Il Libro Italiano’ con un contratto di pubblicazione del corpusAforismi e versi giovanili” e del romanzo “Il Crepuscolo di Ogni ideale” (1992-1995) che è seguito da un breve racconto “Una lucida pazzia d’amore” (1996) tutt’ora indeti.
 
Al diploma di maturità classica presso il Convitto Nazionale di Palermo (1995), segue una laurea in Lettere moderne presso la Facoltà di Lettere e Fiolosofia di Palermo (2000) e una specializzazione all’insegnamento presso la SissiS di Palermo (2002).
 
In questi anni la lettura di Montale e Pirandello ne influenzano molto la poetica tanto da lasciare evidenti tracce nell’esposizione intitolata Nubi ardenti e qualche coccio di cenere (1996-2003) durante la «IV Giornata Internazionale Studentesca dell’arte», Palermo, Palazzo Zisa, nell’anno 2002. La tradizione comincia a impreziosire la felice espressione legandosi a immagini fugaci che colpiscono per la tintura impressionistica e la lettura ermetica.
 
Gli ultimi anni legati all’attività di ricerca in storia medievale sulle crociate e Federico II con un dottorato conseguito all’università di Palermo e di Paris X-Nanterre (2006), diverse relazioni scientifiche con pubblicazioni, alla didattica universitaria con un insegnamento all’Università di Paris X-Nanterre (2004) e alla SissiS di Palermo (2007), all’attività politico-sindacale nazionale presso l’ANP e l’associazione ANIEF con la partecipazione a diverse audizioni in Parlamento, manifestazioni, seminari di formazione, trasmissioni radiotelevisive sulla politica scolastica (2003-2007) hanno visto ridotta la produzione poetica pur arricchita dalle riflessioni di autori vecchi e nuovi quali Sciascia o Pamuk.  Una metafisica della parola comincia ad affiorare tra versi sempre più attenti alla vita dell’uomo nel ricordo, nel sentimento, nella riflessione di una sicilitudine attenta al soccorso della storia.
 
Attualmente insegna materie letterarie presso l’Istituto Comprensivo Verga di Palermo, distaccato all’Università di Palermo dove collabora come assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Storici e Artistici, e cultore per la Storia Medievale, Storia della Chiesa e del Cristianesimo, Archivistica, Storia della Geografia e delle Esplorazioni Geografiche.


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